
Un noto content creator italiano specializzato in tecnologia e retrogaming è attualmente sotto indagine per presunta violazione del diritto d’autore. La folle vicenda, iniziata ad aprile 2025, è emersa pubblicamente solo ora, dopo l’avvio di un procedimento per l’oscuramento dei suoi canali social e YouTube.
Perché è stato indagato?
Once Were Nerd avrebbe pubblicato video-recensioni su console retro come Ambernic, Powkiddy e Trimui, molte delle quali vendute anche su Amazon con giochi precaricati, spesso protetti da copyright. Il reato ipotizzato fa riferimento all’articolo 171-ter della legge 633/1941, che punisce la promozione o diffusione abusiva di opere tutelate.
Nonostante i video non contenessero link affiliati né sponsorizzazioni, le autorità stanno valutando se il solo fatto di recensire console con ROM preinstallate possa configurare una forma di promozione illecita.
La perquisizione e il sequestro delle console
Il 15 aprile 2025, sei agenti della Guardia di Finanza si sono presentati presso l’abitazione del content creator. Con un decreto di perquisizione in mano, hanno sequestrato oltre 30 console retro-gaming. Oltre all’hardware, sono stati acquisiti anche backup di email, messaggi social e chat con i fornitori.
«Mi sono sentito trattato come un criminale», ha dichiarato lo youtuber in un video.

Oscuramento dei canali social: cosa dice la legge?
Nonostante l’indagine sia ancora in corso, la legge italiana consente il sequestro preventivo di canali digitali se utilizzati come strumenti per reiterare il reato. Questo significa che i suoi profili Instagram, YouTube e Facebook potrebbero essere oscurati a breve.
Il provvedimento è stato confermato da una comunicazione ufficiale ricevuta dallo youtuber pochi giorni fa. La decisione definitiva dipenderà dall’esito delle indagini.
Il futuro: processo o archiviazione?
Entro sei mesi (salvo proroghe), la Procura dovrà comunicare se intende archiviare il procedimento o andare avanti con l’accusa. In quest’ultimo caso, il content creator avrà 20 giorni per presentare una memoria difensiva e tentare di bloccare il processo.
Se il caso arriverà in aula, l’accusa prevede fino a 3 anni di reclusione e una multa fino a 15.000 euro.

Un precedente che fa discutere
Il caso ha fatto ovviamente il giro del web, scatenando l’utenza su ogni Social. Molti si chiedono se la sola recensione di un prodotto acquistabile legalmente – anche su marketplace internazionali – possa giustificare un’azione penale così pesante.
Once Were Nerd ha chiarito di non aver mai ricevuto compensi, né attivato referral o link affiliati: «Recensisco per informare, non per vendere. Non ho mai ricevuto un euro per parlare di una console».
Attenzione per chi crea contenuti simili
Il creator ha deciso di raccontare la pubblicamente la sua storia per informare e, forse, mettere in guardia altri colleghi: “Se fate recensioni di console simili, fate attenzione. Sta succedendo solo in Italia, ma sta succedendo davvero”.