Mikayla Raines era una giovane donna che salvava volpi, aiutava animali feriti e faceva sorridere milioni di persone con i suoi video. Eppure, l’odio online l’ha consumata in silenzio, fino a spegnerla del tutto. In questo articolo ripercorriamo chi era, cosa è successo e cosa ci lascia.
Chi era Mikayla Raines?

Se avete mai visto un video di una volpe che si rotola felice nell’erba o fa le fusa come un gatto, probabilmente lo dovevate a Mikayla. Era la fondatrice di Save A Fox Rescue, un rifugio per volpi nate in cattività, salvate da allevamenti da pelliccia o da situazioni di abuso.
Il suo lavoro era diventato virale: su YouTube aveva oltre 2,4 milioni di iscritti, su Instagram quasi 600.000 follower. Il volto più conosciuto del rifugio era Finnegan, una volpe rossa che lei aveva salvato e cresciuto come un figlio.
Un cuore enorme e una mente fragile
Mikayla era solare nei video, ma dentro portava un peso invisibile. Conviveva con autismo, depressione e disturbo borderline di personalità. Ne parlava apertamente, non per attirare compassione, ma per normalizzare il dolore e per aiutare altri a sentirsi meno soli.
Chi la seguiva davvero sapeva che dietro ogni sorriso c’era una forza enorme. E anche tanta fragilità.
Il lato oscuro dei social: quando l’odio diventa valanga
Negli ultimi mesi della sua vita, Mikayla era diventata il bersaglio di una vera e propria campagna di cyberbullismo. Non solo da parte di hater casuali, ma – cosa ancora più grave – anche da parte di persone vicine al suo stesso ambiente. Alcuni erano ex amici, altri colleghi del mondo animalista.
Le venivano rivolte accuse infondate, attacchi personali, giudizi velenosi sulla sua gestione del rifugio e sulla sua vita privata. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata, secondo quanto racconta il marito, il fatto che anche le persone che riteneva amiche abbiano iniziato a voltarle le spalle.
“Si sentiva come se il mondo intero le fosse contro”, ha raccontato il marito Ethan in un video pubblicato dopo la tragedia.
Il giorno in cui tutto si è fermato
Il 21 giugno 2025 Mikayla si è tolta la vita. Aveva 29 anni. Lascia una figlia, Freya, e il marito Ethan Frankamp. È stato proprio lui, due giorni dopo, a condividere pubblicamente la notizia, in un video che ha commosso e spezzato il cuore di milioni di persone.
Nel video, Ethan ha raccontato di aver tentato la rianimazione per 15 minuti. Di aver visto la donna che amava sparire davanti ai suoi occhi, distrutta da qualcosa che a molti sembra “solo internet”.

Il rifugio continua, ma non sarà mai più lo stesso
Oggi Ethan ha promesso di portare avanti Save A Fox, insieme a Finnegan e agli altri animali. Lo farà in memoria di Mikayla, della sua missione e del suo amore infinito per creature che spesso nessuno voleva.
Le reazioni della community sono state immediate. Centinaia di migliaia di persone hanno espresso affetto, dolore e rabbia. Alcuni rifugi hanno dedicato post in sua memoria. Altri hanno rilanciato la questione del cyberbullismo con la frase: “Parole dette su internet possono uccidere nella vita reale”.
Cosa ci lascia questa storia?
Ci lascia una verità scomoda: non basta essere brave persone per essere al sicuro. Mikayla aiutava animali, parlava con gentilezza, condivideva momenti felici. Eppure, è stata distrutta da chi ha scelto di riversare odio senza sapere – o senza voler sapere – quanto potesse fare male.
Ci lascia anche una domanda: quante altre Mikayla stanno soffrendo in silenzio, oggi?
Ogni parola scritta online può essere un colpo, o una carezza. Una lama, o una mano tesa. Dipende da noi.
Come possiamo fare la differenza
- Se vediamo odio, denunciamolo.
- Se conosciamo qualcuno fragile, stiamogli vicino.
- Se abbiamo un dubbio su qualcuno che “non sta bene”, non ridiamoci sopra: ascoltiamo.
Parlare di salute mentale non è debolezza. È necessità. E soprattutto, è responsabilità di tutti.
Fonti e riferimenti
- WCCO / CBS Minnesota – Intervista a Ethan Frankamp
- People Magazine – “The husband of Mikayla Raines speaks out”
- NDTV – “YouTuber who rescued foxes dies by suicide”
- Daily Beast – Approfondimento sulle accuse ricevute online
- Save A Fox Rescue – Canale YouTube ufficiale
- Save A Fox Rescue – Profilo Instagram ufficiale
Se anche voi volete dire la vostra, scrivetelo nei commenti. Condividete questa storia, parlatene. Perché più se ne parla, meno può accadere ancora.
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