La piattaforma di streaming Kick si trova al centro di una bufera mediatica e giudiziaria dopo la morte del content creator francese Jean Pormanove, conosciuto anche come Raphaël Graven, avvenuta durante una diretta. Il caso ha fatto allertare le autorità sulla sicurezza degli utenti online e sulla responsabilità delle piattaforme, con l’ipotesi di una multa da 49 milioni di dollari che, tuttavia, non è stata confermata ufficialmente.

Le accuse e le indagini
Secondo quanto riportato da Reuters, le autorità francesi hanno aperto un’inchiesta preliminare per valutare le possibili violazioni del Digital Services Act da parte di Kick. In particolare, si contesta la mancata moderazione dei contenuti abusivi e la trasmissione di atti violenti e degradanti, che avrebbero avuto un ruolo indiretto nelle ore precedenti la morte dello streamer.
Parallelamente, anche le autorità australiane starebbero valutando se applicare una sanzione fino a 49 milioni di dollari contro la piattaforma, ma il cofondatore Bijan Tehrani ha respinto queste affermazioni definendole “false” e prive di fondamento.

Il contesto: trash streaming e abusi in diretta
Pormanove sarebbe stato vittima di maltrattamenti documentati in streaming per giorni: percosse, strangolamenti, umiliazioni verbali e persino colpi di paintball. Una trasmissione che secondo le cronache avrebbe raggiunto le 298 ore, attirando visualizzazioni e monetizzazione. Un fenomeno definito da diversi media come “trash streaming”, che trae profitto dall’esposizione di contenuti estremi e degradanti.
Un approfondimento di HuffPost ricostruisce giorni di maltrattamenti subiti in live, tra cui percosse e strangolamenti, con la diretta che avrebbe generato entrate proprio da quelle interazioni violente. Secondo The Sun, fenomeni simili erano già stati vietati in Russia anni fa, proprio per i rischi diretti sulla salute dei partecipanti.

Autopsia e prime conclusioni
L’autopsia sul corpo di Jean Pormanove non ha rilevato segni di trauma fisico diretto o intervento esterno. Le cause esatte del decesso non sono ancora del tutto chiarite e rimangono sotto esame medico-legale. Tuttavia, il contesto di abusi online e la mancata moderazione della piattaforma rimangono al centro dell’inchiesta.
Reazioni della comunità online
Sui social, in particolare Reddit e X, gli utenti hanno espresso sdegno per la vicenda. In molti hanno sottolineato come la diretta avesse superato da tempo i limiti dell’intrattenimento, trasformandosi in uno scenario di violenze e umiliazioni protratte. “Se Kick non è in grado di prevenire situazioni simili, allora non può definirsi una piattaforma sicura”, ha scritto un utente su Reddit.
Prospettive future
L’inchiesta francese e le ipotesi di sanzioni internazionali pongono Kick in una posizione delicata. La piattaforma dovrà dimostrare di saper implementare misure di moderazione efficaci e di rispettare le normative europee. Resta da capire se queste vicende porteranno a nuove regolamentazioni più severe per il settore dello streaming.
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Nota: questo articolo si basa su dichiarazioni ufficiali, fonti giornalistiche e opinioni pubbliche. I dati sono aggiornati al momento della pubblicazione.