Dopo vent’anni di attività, il portale Phica.eu ha chiuso i battenti. La decisione è arrivata dopo le forti denunce pubbliche, le indagini della Polizia Postale e una pressione mediatica senza precedenti. Per anni, su quel forum, sono circolate foto di donne comuni, influencer, giornaliste e persino figure politiche di primo piano, tutte pubblicate senza consenso e accompagnate da commenti sessisti e spesso violenti.

Un fenomeno durato vent’anni
Secondo Rai News, il portale era nato nel 2005 e nel tempo aveva raggiunto numeri impressionanti: centinaia di migliaia di iscritti, milioni di post e un archivio di immagini enorme. Le foto provenivano da social, profili privati, o addirittura erano manipolate digitalmente.
Wired parla di circa 200.000 utenti attivi, mentre altre fonti arrivano a stimare oltre 800.000 iscritti. Una discrepanza che mostra quanto fosse difficile monitorare realmente la portata della piattaforma. Di certo, parliamo di uno dei casi più gravi di violenza digitale di massa mai registrati in Italia.
Foto di politiche e celebrità
Nei thread del forum non comparivano solo immagini di donne comuni, ma anche figure pubbliche come Giorgia Meloni, Elly Schlein, Chiara Ferragni e altre personalità politiche e dello spettacolo. La notizia è esplosa quando giornali e televisioni hanno mostrato screenshot delle gallerie con volti noti, scatenando l’indignazione generale.

Diverse donne coinvolte hanno annunciato querele. L’eurodeputata Alessandra Moretti, ad esempio, ha dichiarato: “Non possiamo permettere che la dignità delle donne venga calpestata in questo modo. Ho già incaricato i miei legali”. La sindaca di Firenze Sara Funaro ha definito l’accaduto “una violenza che lascia cicatrici anche invisibili”.
Le indagini e le reazioni politiche
La Polizia Postale ha aperto un’inchiesta per identificare i gestori e gli utenti che hanno contribuito a diffondere contenuti illegali. Intanto, il governo ha promesso nuove misure contro la violenza digitale. La ministra per le Pari Opportunità, Eugenia Roccella, ha sottolineato la necessità di strumenti normativi più efficaci, ricordando che la diffusione non consensuale di immagini è ormai una vera e propria emergenza sociale.
Dal canto loro, i gestori del sito si sono difesi parlando di “uso scorretto della piattaforma”. Una giustificazione che, secondo molti osservatori, ha il sapore di un alibi: in realtà, la struttura stessa del forum era pensata per incentivare la violazione della privacy.
Un caso che richiama precedenti allarmanti
Questo episodio ricorda molto da vicino lo scandalo del gruppo Facebook “Mia Moglie”, chiuso qualche mese fa con oltre 32.000 iscritti che condividevano immagini intime di donne all’insaputa delle protagoniste. La differenza, però, è che Phica è durato vent’anni, crescendo senza che nessuno intervenisse in modo risolutivo.

Le reazioni dal web
Su Reddit, in /r/italy, un utente ha scritto: “20 anni il sito aperto e poi appena hanno scoperto che ci sono pure i politici buttati dentro chiuso in 2 giorni”. Una frase che riassume bene la sensazione di molti: la chiusura è arrivata soltanto quando lo scandalo ha toccato figure note.
Su Twitter/X numerosi post hanno parlato di “vergogna nazionale”, con migliaia di condivisioni che chiedono pene severe e risarcimenti alle vittime.
Verso il futuro: quali soluzioni?
Il dibattito ora si concentra su come evitare che simili piattaforme possano riemergere. Le petizioni online hanno già raccolto oltre 150.000 firme, e si parla di nuove leggi per contrastare con maggiore efficacia la condivisione non consensuale di immagini.
È probabile che nei prossimi mesi il tema arrivi in Parlamento, con richieste bipartisan per irrigidire pene e introdurre strumenti di segnalazione rapida. Intanto, le vittime continuano a chiedere giustizia e, soprattutto, la rimozione definitiva dei contenuti dal web.
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Nota: questo articolo si basa su dichiarazioni ufficiali, fonti giornalistiche e opinioni pubbliche. I dati sono aggiornati al momento della pubblicazione.