Home / Videogiochi / Anthem è sulla via del tramonto

Anthem è sulla via del tramonto

Anthem 1

Siamo tristemente abituati al fatto che i videogiochi moderni non sono destinati a vivere per sempre. Questo vale specialmente per i titoli che richiedono una connessione internet permanente.

In un modo o nell’altro, la dipendenza totale da server esterni (e ufficiali), è una scelta strategica che fa leva sul “finchè funziona, va tutto bene”, ma i guai sorgono a distanza di anni, e pure pochi, se si tratta di titoli che non riscuotono il successo sperato.

Questa volta la sorte ha toccato Anthem, l’action-RPG di Bioware uscito nel 2019, e la data di chiusura, è stabilita per il 12 gennaio 2026.


I motivi dietro la chiusura

EA non è stata chiara sul motivo di questa decisione, ha tuttavia ribadito che questa scelta non provocherà licenziamenti all’interno della squadra di sviluppatori, mentre per tutti coloro che hanno acquistato il gioco, potranno goderselo fino al giorno di chiusura dei server.

Inoltre, non è già più possibile acquistare valuta in-game, mentre quella già esistente, sarà spendibile normalmente.

Per quanto riguarda l’EA Play, il gioco sarà rimosso in data 15 agosto 2025, ovvero, tra poco più di un mese.

Fonte: Ea – Anthem Game Update


7 anni sono sufficienti per godersi un videogioco?

La domanda sorge spontanea, specialmente dopo che il videogioco in questione è stato pagato e supportato con la valuta in-game, inoltre è chiaro che EA / Bioware non avevano più intenzione di versare un briciolo di amore verso questo titolo (probabilmente non lo hanno mai fatto) visto il lancio turbolento e un ritorno in termini economici ben al di sotto delle aspettative.

Fonte: Games Industry – Apex Legends, Anthem can’t save EA’s fourth quarter

La fanbase è comunque ancora piuttosto attiva, e non ha preso benissimo la notizia della chiusura.

Una richiesta che purtroppo non viene mai ascoltata, noi videogiocatori paghiamo sempre più cara questa forma di intrattenimento nata da una passione che sta diventando sempre più un lusso per pochi, un videogioco non è una gomma da masticare che si consuma e viene gettata via, ma è una vera e propria forma d’arte che merita di essere preservata e adoperata in qualsiasi momento, in un modo o nell’altro.

Non molto tempo fa, un caso simile, ovvero quello di The Crew, chiuso dopo 10 anni e mai riconvertito in offline (nonostante avesse una vera e propria funzionalità single player pronta all’uso), fece lo stesso scalpore, generando malcontento tra chi il gioco lo ha apprezzato e, ogni tanto, lo avviava ancora per farsi un giro con le proprie automobili in quel mondo relativamente vasto (seppure in scala) degli USA liberamente esplorabili.

Fonte: Hacker News – Stop Killing Videogames


Siamo davvero disposti a far passare tutto questo per la normalità? E voi che cosa ne pensate? Scrivetecelo nei commenti.

Per altre notizie sul mondo videoludico, clicca qui!

Tag:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *