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Lucca Comics & Games: festa per tutti o affare per pochi?

Lucca Comics & Games divide i cittadini: tra turismo, affitti alle stelle e record di visitatori, cosa resta davvero alla città?

Ogni autunno, le strade di Lucca diventano un fiume di persone, cosplay e colori. Per alcuni è magia pura, per altri un assedio. La manifestazione più grande d’Italia dedicata a fumetto e gioco, il Lucca Comics & Games, continua a far discutere, anche dopo un’edizione 2025 da record.

L’articolo pubblicato da Domani ha raccolto le voci dei cittadini che vivono l’evento da un’altra prospettiva: quella di chi resta in città mentre oltre duecentomila persone invadono ogni via, ogni bar, ogni cortile. La domanda che molti si pongono è sempre la stessa: cosa restituisce davvero alla città una macchina così grande?

Veduta panoramica di Lucca Comics & Games 2025 fotografata da Luca Bonuccelli
Veduta panoramica di Lucca Comics & Games 2025 fotografata da Luca Bonuccelli

Numeri da capogiro, ma anche prezzi alle stelle

Secondo i dati ufficiali, l’edizione 2024 ha registrato oltre 275.000 biglietti venduti e un indotto economico di circa 150 milioni di euro. Numeri impressionanti, che confermano il peso turistico della manifestazione per l’intera provincia. Tuttavia, non mancano le ombre. Durante quei giorni, dormire a Lucca diventa un lusso: secondo un’indagine riportata da La Nazione, un pernottamento di due notti può arrivare a costare più di 1.700 euro per due persone. Gli affitti temporanei si moltiplicano, le strutture ricettive si riempiono, e molti residenti scelgono di abbandonare la città per qualche giorno.

Lo stesso vale per bar e ristoranti: incassi record, ma anche difficoltà logistiche e turni infiniti per chi lavora. Alcuni commercianti lamentano che, tra costi di gestione e traffico paralizzato, il guadagno effettivo non è poi così alto come si potrebbe immaginare.

Visitatori e cosplayer durante il Lucca Comics & Games 2025 nel centro storico di Lucca
Visitatori e cosplayer durante il Lucca Comics & Games 2025 nel centro storico di Lucca

Gli organizzatori rispondono: “Un’edizione straordinaria”

Il direttore di Lucca Comics & Games, Emanuele Vietina, ha definito la scorsa edizione «un’edizione straordinaria, una delle più grandi di sempre». I dati diffusi da Lucca Crea S.r.l., la società che organizza l’evento, parlano chiaro: oltre 4,3 milioni di euro investiti solo per le strutture temporanee e i padiglioni, con l’obiettivo dichiarato di garantire una manifestazione sempre più accessibile e sicura.

Dal canto suo, il Comune di Lucca ha più volte ribadito che il festival rappresenta una vetrina internazionale irrinunciabile. Secondo le stime fornite dalle autorità locali, la domanda turistica italiana nei giorni dell’evento ha raggiunto il 50 per cento degli arrivi totali, contro una media autunnale inferiore al 20 per cento.

La città divisa tra entusiasmo e insofferenza

Le opinioni, però, restano contrastanti. Per molti lucchesi il festival è ormai un simbolo identitario, un appuntamento che porta lavoro e visibilità. Per altri è diventato un peso: scuole chiuse, strade bloccate, rumore costante e affitti brevi che rendono la vita quotidiana più complicata. In rete si moltiplicano i commenti di chi si chiede se il gioco valga ancora la candela.

Alcuni propongono di spostare parte delle attività fuori dalle mura, magari creando un’area fieristica stabile. Altri, invece, difendono l’idea di una città viva e invasa dai fan, convinti che proprio quella fusione tra storia e cultura pop sia il cuore dell’esperienza.

Una passata edizione del Lucca Comics & Games con le mura di Lucca sullo sfondo
Una passata edizione del Lucca Comics & Games con le mura di Lucca sullo sfondo

Un equilibrio ancora da trovare

Al di là delle polemiche, resta evidente che Lucca Comics & Games è un fenomeno unico in Italia. La sfida dei prossimi anni sarà capire come mantenere questo patrimonio culturale senza sacrificare la vivibilità della città. Le proposte in campo spaziano dall’introduzione di navette dedicate alla revisione dei flussi turistici, fino a politiche per calmierare gli affitti temporanei.

Per ora, il festival continua a crescere. E con lui, cresce anche il dibattito: dove finisce l’evento, e dove comincia la città?

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