Home / Storie di internet / Twitch / Zeb89 e la polemica su Stop Killing Games: tra libertà di mercato e lotta al cheating

Zeb89 e la polemica su Stop Killing Games: tra libertà di mercato e lotta al cheating

Zeb89 nel suo video a proposito di Stop Killing Games

Zeb89 interviene sull’iniziativa Stop Killing Games, definendola poco utile e non prioritaria. La sua critica punta sulla responsabilità dei consumatori e propone invece misure drastiche contro il cheating online. Qual è il cuore del dibattito?

Negli ultimi mesi, il dibattito sulla campagna Stop Killing Games (SKG) ha guadagnato attenzione in tutta Europa. L’iniziativa, lanciata originariamente dal creatore di contenuti Ross Scott dopo la chiusura dei server di The Crew da parte di Ubisoft, mira a introdurre una normativa che obblighi gli sviluppatori a mantenere giocabili i titoli acquistati anche dopo la fine del supporto ufficiale.

In Italia, il tema è esploso quando Zeb89, youtuber e streamer noto per il suo approccio diretto e privo di filtri, ha pubblicato un video intitolato “Stop Killing Games – Una norma a tutela della stupidità”, in cui ha espresso la sua contrarietà all’iniziativa nei termini attuali. La posizione ha suscitato discussioni tra sostenitori e critici.

Zeb89, protagonista del dibattito su Stop Killing Games.

La campagna Stop Killing Games

Stop Killing Games nasce nel 2024 con l’obiettivo di difendere il diritto dei giocatori a continuare a utilizzare i titoli acquistati, anche quando i server ufficiali vengono spenti. La proposta, sostenuta da una petizione europea che ha raccolto oltre 700.000 firme (PC‑Gaming.it), chiede di rendere obbligatoria la fornitura di patch o modalità offline per i giochi a pagamento, impedendo che diventino inutilizzabili.

I promotori citano casi come The Crew e altri titoli always-online anche in modalità single player, denunciando una perdita ingiustificata di valore per i consumatori.

La posizione di Zeb89

Nel video pubblicato il 30 luglio 2025, Zeb89 ha espresso una critica netta, definendo l’iniziativa una norma a tutela della stupidità. Secondo lui, non serve una legge europea per risolvere un problema che può essere affrontato con il “voto col portafoglio”:

“Non ti piace come si comporta un’azienda? Non comprare più i suoi giochi. È tanto semplice.”Zeb89 – YouTube

Il creator sottolinea come, a suo avviso, i consumatori dovrebbero smettere di supportare aziende che interrompono precocemente il supporto ai propri titoli, premiando invece gli sviluppatori che continuano a fornire aggiornamenti e mantenere i server attivi.

Zeb89 opinione Stop Killing Games
Una foto recente di Zeb89 condivisa sui social.

Libertà di mercato e responsabilità dell’acquirente

Uno dei concetti chiave ribaditi da Zeb89 è la libertà di impresa: le aziende dovrebbero essere libere di produrre ciò che vogliono, anche giochi mediocri o con supporto limitato, mentre spetta ai giocatori scegliere se acquistare o meno. In questa logica, scemo chi lo compra diventa un monito contro la fiducia cieca verso brand noti ma spesso criticati per la qualità altalenante dei propri titoli.

Il creator paragona l’iniziativa a una norma per ricordarsi di tirare lo sciacquone, ritenendo superfluo regolamentare ciò che può essere risolto con buone pratiche individuali.

Il vero problema secondo Zeb89: il cheating

Per Zeb89, la vera emergenza del gaming moderno non è la chiusura dei server, ma il cheating nei titoli multiplayer. Lo definisce una “piaga” che rovina l’esperienza di gioco, citando titoli come Counter-Strike, Warzone e Rainbow Six Siege, spesso infestati da cheater.

La sua proposta: introdurre una normativa europea che obblighi chi gioca online a fornire documento d’identità o passaporto al momento dell’iscrizione, con conseguente ban permanente in caso di uso di cheat. A ciò aggiungerebbe il blocco degli IP extra-UE per limitare la diffusione di software di cheating.

Zeb89 meme Eh Volevi
Il meme “Eh volevi”, tratto da vecchi contenuti di Zeb89.

Il contesto da un punto di vista più ampio

La discussione su Stop Killing Games riflette un problema più ampio nel rapporto tra consumatori e industria videoludica: da un lato, la richiesta di tutele legali per i diritti degli acquirenti; dall’altro, la visione liberista che affida al mercato e alle scelte individuali la regolazione delle pratiche aziendali.

Se da un lato SKG ha raccolto un consenso importante, anche grazie alla copertura mediatica e alla sensibilità crescente verso la conservazione dei videogiochi, dall’altro le posizioni critiche come quella di Zeb89 invitano a considerare le priorità e a interrogarsi sull’efficacia reale delle soluzioni proposte.

Commenti dalla community

Sui forum e su Reddit, le reazioni sono state miste. Alcuni utenti condividono la visione di Zeb89, ritenendo che SKG non affronti le problematiche più urgenti del settore. Altri criticano il tono eccessivamente polemico e la riduzione della questione a una mera scelta di acquisto, sottolineando come il problema riguardi anche titoli single player legati a server online.

“Nulla togliere al suo personaggio… ma la sua opinione in merito è irrilevante.”Reddit – r/italygames

I punti salienti della vicenda:

  • Stop Killing Games chiede una legge UE per mantenere giocabili i titoli acquistati.
  • Zeb89 critica l’iniziativa, preferendo la responsabilità diretta dei consumatori.
  • Per lui la priorità assoluta è combattere il cheating nei giochi online.
  • Propone identificazione obbligatoria e blocco IP extra-UE per ridurre il fenomeno.

Domande frequenti su Stop Killing Games

  • La campagna è già legge?
    No, è ancora una proposta sostenuta da una petizione europea.
  • Quali giochi sarebbero interessati?
    Tutti i titoli a pagamento che diventano inutilizzabili per la chiusura dei server, inclusi alcuni single player con DRM online.

Ti è stato utile? Commenta, condividi e seguici su Telegram o Instagram.

Nota: questo articolo è stato redatto utilizzando fonti pubblicamente accessibili, dichiarazioni ufficiali e opinioni condivise in rete. I dati riflettono le informazioni disponibili al momento della pubblicazione.

Articoli correlati su PixelPress:

Tag:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *