Tea app, la piattaforma nata per aiutare le donne a riconoscere red flag nei partner, ha subito una massiccia violazione di dati. Cosa è successo davvero?

Tea è un’app nata per consigliare le donne in ambito dating, fondata da Sean Cook con l’intento di creare uno spazio sicuro. Ma tra il 25 e il 30 luglio 2025 qualcosa è andato storto: oltre 72.000 immagini sensibili e più di 1,1 milioni di messaggi privati sono stati trafugati e diffusi online.
La prima falla risale a un archivio Firebase non protetto. All’interno: immagini di verifica identità e contenuti postati tra lanci e beta. Subito dopo, la seconda bomba: milioni di conversazioni private, che spaziavano da confessioni personali fino a dati su abusi, aborti, e infedeltà.

Il team di Tea ha ammesso pubblicamente la gravità della situazione:
“We have engaged third‑party cybersecurity experts and are working around the clock to secure our systems.”Malwarebytes
Nel frattempo, la funzione di messaggistica è stata sospesa. Sono partite indagini ufficiali con l’FBI, e gli utenti colpiti stanno ricevendo notifiche. Ma la rete non perdona: parte del materiale è già circolato su 4chan e altri forum, alimentando una narrazione tossica e misogina.

I punti salienti della vicenda:
- Due falle distinte: immagini private e messaggi trafugati
- Coinvolti milioni di dati utente, molti di natura sensibile
- Reazione tardiva: sistemi non criptati e archivi legacy mai rimossi
Domande frequenti sul caso Tea
- Tea App è ancora attiva?
Sì, ma con funzionalità limitate e messaggi privati disabilitati temporaneamente. - I miei dati possono essere stati esposti?
Se hai usato l’app prima del 2024 o scambiato messaggi, è possibile. Tea sta contattando gli utenti coinvolti.
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Nota: questo articolo è stato redatto utilizzando fonti pubblicamente accessibili, dichiarazioni ufficiali e opinioni condivise in rete. I dati riflettono le informazioni disponibili al momento della pubblicazione.