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Ubisoft, Tencent e la nomina di Charlie Guillemot: Accuse di nepotismo

Charlie Guillemot è il nuovo CEO della sussidiaria di Ubisoft

Il 16 luglio 2025 Ubisoft ha ufficializzato la nomina di Charlie Guillemot, figlio del CEO Yves Guillemot, come co-CEO di una nuova sussidiaria finanziata da Tencent. Una manovra che ha subito acceso il dibattito online, spaccando l’opinione pubblica tra chi parla di svolta strategica necessaria e chi denuncia l’ennesimo caso di nepotismo in un’industria che fatica a rinnovarsi.

Charlie Guillemot – CoCEO della nuova sussidiaria Ubisoft/Tencent

Un nuovo assetto per un publisher in crisi

L’accordo con Tencent, formalizzato il 27 marzo 2025 (FT), prevede un investimento di 1,16 miliardi di euro in cambio del 25% della nuova filiale, valutata circa 4 miliardi. Questa controlla alcuni dei franchise storici del publisher francese: Assassin’s Creed, Far Cry, Rainbow Six.

La mossa ha l’obiettivo dichiarato di snellire i processi decisionali e rilanciare IP ormai affaticate, garantendo nel contempo liquidità immediata a una Ubisoft gravata da debiti e in affanno dopo anni di titoli rinviati, cancellati o accolti freddamente dal mercato.

Chi è Charlie Guillemot?

Figlio del fondatore Yves, Charlie Guillemot ha lavorato per anni in Ubisoft come dirigente dello studio mobile Owlient. Dopo aver lasciato l’azienda nel 2021, ha co-fondato Unagi, startup focalizzata su NFT, AI e metaverso, sostenuta da Binance. Il progetto è naufragato in piena crisi del mercato Web3, portandolo a rientrare nel gruppo nel 2025 all’interno del Transformation Committee.

Ora si ritrova alla guida della nuova entità Ubisoft-Tencent insieme a Christophe Derennes, figura di lungo corso e fondatore di Ubisoft Montréal. Charlie sarà responsabile di visione e strategia, mentre Derennes gestirà produzione e operatività (Gamespot).

Reazioni e accuse: la questione del nepotismo

Le critiche non si sono fatte attendere. Su Reddit e X (ex Twitter), molti utenti hanno bollato la nomina come l’ennesimo caso di nepo baby, simbolo di una dirigenza che da anni resiste al cambiamento. Le dichiarazioni dello stesso Charlie (“non conta il mio nome, ma il lavoro che ci attende”) non hanno placato lo scetticismo.

In parallelo, crescono le tensioni interne dopo oltre 3.000 licenziamenti dal 2022 e la recente chiusura di posizioni in Red Storm Entertainment. Alcuni analisti finanziari, come quelli di AJ Investments, contestano i termini dell’accordo con Tencent, giudicandolo troppo favorevole al colosso cinese rispetto al valore reale delle IP.

Yves Guillemot

C’è tutto da dimostrare

Ubisoft spera che il nuovo assetto favorisca uno sviluppo più agile, creativo e orientato ai trend emergenti come l’intelligenza artificiale e i modelli di monetizzazione live service. Tuttavia, la posta in gioco è alta: la fiducia del pubblico è già logorata e i recenti flop – tra cui Assassin’s Creed Shadows – hanno acuito la crisi.

Se Charlie Guillemot saprà o meno dimostrare di meritare questo ruolo sarà chiaro solo tra qualche trimestre. Per ora, la sensazione è che Ubisoft stia camminando su un filo molto sottile tra rilancio e disgregazione.

Fonti principali: Financial Times, PC Gamer, TechRadar, GamesRadar, Gamespot, WSJ

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